IL DISTURBO DA ATTACCHI DI PANICO

Gli attacchi di panico sono improvvisi sentimenti di terrore che colpiscono senza preavviso. Nella mia esperienza come terapeuta sul territorio di Formigine, Modena, Sassuolo e Pavullo, almeno 7 pazienti su 10 hanno sperimentato un attacco di panico nella loro vita e molti di essi arrivano da terapie fallimentari nella cura del problema.

Questi episodi possono verificarsi in qualsiasi momento, anche durante il sonno. Le persone che sperimentano un attacco di panico potrebbero credere che stanno avendo un attacco di cuore o stanno morendo o impazzendo. La paura e il terrore che una persona sperimenta durante un attacco di panico non sono proporzionati alla vera situazione e potrebbero non essere correlati a ciò che sta accadendo intorno a loro. La maggior parte delle persone con attacchi di panico sperimenta diversi sintomi.

SINTOMI:

– aumento del battito cardiaco;

– senso di debolezza;

– vertigini;

– formicolio o intorpidimento nelle mani e nelle dita;

– senso di terrore, paura di morire;

– aumento della sudorazione;

– dolore al petto;

– difficoltà respiratorie;

– sensazione di perdita di controllo.

Gli attacchi di panico sono generalmente brevi, durano meno di 10 minuti, anche se alcuni sintomi possono persistere per un tempo più lungo.

Le persone che hanno avuto un attacco di panico sono maggiormente a rischio di averne altri rispetto a coloro che non hanno mai sperimentato un attacco di panico.

Le persone con disturbo di panico possono essere estremamente ansiose (ansia anticipatoria) poiché non sono in grado di prevedere quando il prossimo episodio si verificherà e tendono, inoltre, a mettere in atto dei comportamenti protettivi che li portano ad evitare tutte quelle situazione che possono essere fonte d’ansia.

L’attacco di panico è un disturbo d’ansia abbastanza comune e, secondo le statistiche, almeno 10 milioni di italiani hanno vissuto almeno una volta un attacco di panico e per ben 2 milioni di essi è diventato un vero e proprio disturbo cronico. Le donne hanno inoltre il doppio delle probabilità di soffrirne.

Solitamente gli attacchi di panico insorgono nella prima età adulta, dopo i vent’anni, ma talvolta si possono verificare anche durante l’infanzia o dopo i 40 anni.

ATTACCHI DI PANICO: CAUSE

Le cause degli attacchi di panico non sono del tutto note e spesso originano da una molteplicità di fattori.

Possono svilupparsi in associazione con importanti cambiamenti di vita (sposarsi, avere un figlio, avviare un primo lavoro, ecc.) o eventi stressanti. In alcuni soggetti esiste anche una vulnerabilità biologica: familiari di primo grado di persone che soffrono di attacchi panico hanno una maggior probabilità di soffrirne rispetto al resto della popolazione, ma non si tratta di un carattere ereditario.

Fortunatamente il disturbo di panico è una condizione curabile. Psicoterapia e farmaci sono stati utilizzati, sia singolarmente che in combinazione, per il successo del trattamento. Personalmente, ritengo utile l’associazione di un farmaco solo in caso di inefficacia della psicoterapia nei primi mesi e in condizioni di estremo terrore, incapacità di lavorare o di uscire di casa. Sarà mia premura condividere la decisione con il paziente e procedere all’invio presso un professionista di fiducia. Mi avvalgo da anni di professionisti qualificati con i quali posso condividere gli aspetti del trattamento passo dopo passo.

IL CICLO DEL PANICO

Vediamo ora come si attiva il panico e quale meccanismo alimenta il problema:

  1. Il processo inizia spesso con un pensiero o con la percezione che c’è qualcosa di spaventoso o pericoloso nelle vicinanze.
  2. Normalmente il nostro corpo reagisce al pericolo aumentando la frequenza cardiaca e accelerando la respirazione. Questa è la nota risposta di “attacco / fuga / congelamento” insita nell’istino di tutti gli animali, inclusi gli esseri umani.
  3. È qui che può partire il circolo vizioso se la persona inizia a giudicare negativamente le risposte del proprio corpo con pensieri del tipo: “C’è qualcosa che non va in me!”.
  4. Quando una persona reagisce alle sue sensazioni corporee con ansia, pensando: “Cosa succede se mi viene un attacco cardiaco?” oppure “No, no, avrò un attacco di panico!” la paura aumenterà, il suo corpo reagirà aumentando le palpitazioni o peggiorando il senso di soffocamento.
  5. Questo, a sua volta, fa pensare che ci sia veramente qualcosa di sbagliato e così l’attacco di panico si manifesta.

È evidente come i pensieri diventano protagonisti nel potenziare le riposte del corpo e di conseguenza la preoccupazione senza fine.

  1. Finito l’episodio, il soggetto può continuare a vivere nella paura che questa esperienza possa ripetersi e questa ansia (anticipatoria) non fa altro che creare nuove sensazioni di disagio che possono favorire il ripristino del ciclo.

ATTACCHI DI PANICO: TRATTAMENTO

TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE INTEGRATA AI RECENTI MODELLI DI TRATTAMENTO: LA TERAPIA METACOGNITIVA INTERPERSONALE (TMI) – EMDR

La terapia cognitivo-comportamentale si è dimostrata una delle migliori terapie per la risoluzione dei disturbi d’ansia e, in particolare, dei disturbi da attacco di panico.

Come abbiamo visto, infatti, il protagonista dell’attacco di panico è il nostro pensiero e la terapia cognitivo-comportamentale lavora proprio sui nostri pensieri, aiutandoci a comprenderli e a sviluppare pensieri più razionali e funzionali.

Nel trattamento specifico dell’attacco di panico vengono introdotte diverse tecniche fondamentali:

  • Il diario del panico

Ti spiegherò come utilizzare il diario sul quale annotare gli episodi di panico o di rilevanza emotiva. Il diario permette di verificare la frequenza degli attacchi, la durata, le situazioni tipiche e naturalmente i progressi che sicuramente noterai nel corso della terapia.

  • Ristrutturazione cognitiva

Questa tecnica prevede di sostituire le cognizioni catastrofiche con credenze più ragionevoli e adattative. Quando inizi a sentirti in panico, è importante ricordare a te stesso  che “questo è un falso allarme, non sono in pericolo”. L’obiettivo è quello di sviluppare una voce interna e non mettere in atto reazioni di fuga o protezione.

  • Esposizione graduale

L’esposizione è il processo che consente alle tue emozioni di manifestarsi in modo che il tuo cervello possa imparare a riconoscerle e gestirle. Una volta che il tuo cervello saprà che questi sentimenti e sensazioni non sono pericolosi, smetterà di suonare l’allarme, di far scattare il panico. L’esposizione viene fatta a poco a poco, a partire da esperienze e situazioni poco stressanti, iniziando così a costruire dei “muscoli emotivi” con ogni passo successivo, fino ad arrivare ad affrontare con sicurezza le sfide più difficili.

  • Tecniche di rilassamento muscolare e respirazione profonda

Ti insegnerò alcune strategie per rilassarti nei momenti di tensione così da ristabilire una condizione di maggior relax. L’attivazione ansiosa induce automaticamente una scorretta modalità di respirazione, responsabile del senso di asfissia (sensazione!). Riprendere il controllo attraverso la respirazione diaframmatica ripristina il corretto funzionamento polmonare consentendoci di interrompere il ciclo del panico.

ATTACCHI DI PANICO: TEMPI DI CURA

La durata del trattamento può variare da poche sedute fino a 2-4-6 mesi.  Alcune variabili che possono influenzare le tempistiche riguardano: la presenza di altri disturbi, la motivazione alla cura, la frequenza degli incontri, disturbi di personalità.