L’ipocondria è “una persistente paura o convinzione di avere una malattia grave e non diagnosticata”. La problematica si verifica quando la persona si preoccupa eccessivamente del proprio stato di salute, fino al punto in cui l’ansietà stessa diviene debilitante. Preoccuparsi della salute diviene così una malattia, generalmente ad andamento cronico.

Molto spesso la preoccupazione ipocondriaca può comparire in corrispondenza di periodi particolarmente stressanti ed associarsi, talvolta, al disturbo da attacchi di panico, ansia generalizzata e disturbi di personalità.

La gravità può dipendere:

  • dall’età;
  • dalla tendenza alla preoccupazione di una persona;
  • dallo sforzo messo in atto dalla persona per ottenere rassicurazione (controlli medici, visite, utilizzo di strumenti autodiagnostici ecc.);
  • dall’età d’insorgenza del disturbo.

IPOCONDRIA: SINTOMI

TIMORE PER LE FUNZIONI CORPORE

Le normali funzioni corporee come battiti cardiaci, sudorazione e movimenti intestinali possono sembrare sintomi di una grave malattia o condizione. Anche la comparsa di semplici anomalie come un mal di testa, un leggero gonfiore oppure un raffreddore possono provocare reazioni ansiose immotivate.

CONTROLLO

Le persone che soffrono di questo disturbo hanno la tendenza a rivolgere l’attenzione su un particolare organo come i polmoni, il cuore ecc. Talvolta, possono focalizzarsi sul pensiero di avere una malattia specifica che nessuno è stato in grado di diagnosticare. Gli argomenti preferiti di queste persone sono i temi inerenti alla salute e alle malattie, possono anche seguire regimi dietetici o salutistici estremi allo scopo di contrastare possibili minacce o combattere una presunta patologia. Con l’avvento di Internet possono, inoltre, passare molto tempo a ricercare possibili risposte ai loro dubbi.

VISITE MEDICHE

Le persone che soffrono di ipocondria possono fare visite frequenti al loro medico, dibattere sugli esiti degli esami e richiedere periodicamente e in modo assillante altri esami per accertare la presenza di una malattia. Altre volte possono, al contrario, evitare le visite per timore di scoprire di avere una grave malattia. In generale, i risultati dei test clinici non recano sollievo, al contrario, possono alimentare i dubbi. Molto spesso medici e famigliari si coalizzano nel tentativo di rassicurare il paziente, il quale può reagire sentendosi incompreso.

CAUSE E INSORGENZA DELL’IPOCONDRIA

Il disturbo inizia generalmente in età adulta. Può insorgere durante il recupero da una grave malattia, dopo la morte o la malattia di una persona amata. Una condizione medica sottostante può innescare preoccupazioni ipocondriache. Ad esempio, un paziente che ha una condizione cardiaca critica può correlare una sensazione corporea qualsiasi alla malattia cardiaca. Altri fattori includono l’aumento dello stress o una maggiore esposizione alle informazioni su una malattia attraverso i media. A volte, una persona comincia a preoccuparsi eccessivamente della propria salute mentre si avvicina all’età in cui uno dei propri genitori è morto, soprattutto se la morte del genitore è stata prematura. Gli psicologi notano che le persone affette da ipocondria sono spesso autocritiche, perfezioniste, o hanno una bassa soglia del dolore, oppure possono aver vissuto all’interno di famiglie in cui il tema della salute rappresentava una preoccupazione ricorrente.

CICLO DI MANTENIMENTO DEL PROBLEMA

La cronicizzazione di qualsiasi patologia psichica è spesso il frutto di un insieme di comportamenti messi in atto dal soggetto per cercare di contrastare le proprie paure. I comportamenti di evitamento, rassicurazione, auto-monitoraggio sorgono nel momento in cui la persona teme di avere una malattia e cerca in ogni modo una strategia che possa abbassare la soglia d’ansia. L’effetto paradossale che ne deriva è spesso un peggioramento della condizione stessa. Facciamo un paio di esempi:

  1. Antonio, preoccupato di avere una malattia cardiaca, cerca continuamente rassicurazioni da diversi medici con la conseguenza di raccogliere pareri marginalmente diversi (ogni medico può avere una sua opinione). Le risposte ottenute da diverse fonti, fomentano il dubbio e confermano l’ipotesi ipocondriaca.
  2. Antonio teme di avere una malattia, questo pensiero attiva una risposta ansiosa che provoca l’accelerazione del battito cardiaco, l’aumento della sudorazione ecc. La valutazione dei sintomi induce Antonio a pensare di avere davvero qualche anomalia cardiaca.

In entrambi i casi, la persona dimostra a se stessa di avere una giustificata malattia inducendolo a ripetere i rituali di rassicurazione e monitoraggio estenuante dei sintomi fisici.

IPOCONDRIA: TRATTAMENTO

La TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE INTEGRATA AI RECENTI MODELLI DI TRATTAMENTO, ossia la TERAPIA METACOGNITIVA INTERPERSONALE (TMI) – EMDR, e l’uso di inibitori selettivi di reuptake della serotonina (SSRIs), come la fluoxetina e la paroxetina, possono essere utili nel trattamento dell’ipocondria.

Alcune tecniche utilizzate:

  • Estinzione dei rituali di controllo e rassicurazione

Questa tecnica consiste nell’abbandonare progressivamente l’abitudine a monitorare il proprio corpo e il ricercare continue rassicurazioni, favorendo l’accettazione e la messa in discussione di questi comportamenti.

  • Ristrutturazione cognitiva

Questa tecnica prevede di sostituire le cognizioni catastrofiche con credenze più ragionevoli e adattative. Quando inizi a sentirti in panico, è importante ricordare a te stesso che “questo è un falso allarme, non sono in pericolo”. L’obiettivo è quello di sviluppare una voce interna e non mettere in atto reazioni di fuga o protezione.

  • Esposizione graduale

L’esposizione è il processo che consente alle tue emozioni di manifestarsi in modo che il tuo cervello possa imparare a riconoscerle e gestirle. Una volta che il tuo cervello saprà che questi sentimenti e sensazioni non sono pericolosi, smetterà di suonare l’allarme, di far scattare il panico. L’esposizione viene fatta a poco a poco, a partire da esperienze e situazioni poco stressanti, iniziando così a costruire dei “muscoli emotivi” con ogni passo successivo, fino ad arrivare ad affrontare con sicurezza le sfide più difficili.

  • Tecniche di rilassamento muscolare e respirazione profonda

Ti insegnerò alcune strategie per rilassarti nei momenti di tensione così da ristabilire una condizione di maggior relax. L’attivazione ansiosa induce automaticamente una scorretta modalità di respirazione, responsabile del senso di asfissia (sensazione!). Riprendere il controllo attraverso la respirazione diaframmatica ripristina il corretto funzionamento polmonare consentendoci di interrompere il ciclo del panico.

Nota: la terapia farmacologica può essere prescritta soltanto da un medico specializzato. Lo psicologo non può prescrivere alcun medicinale.

IPOCONDRIA: TEMPI DI CURA

La durata del trattamento dell’ipocondria può variare in base alla gravità del disturbo, alla presenza di altri disturbi concomitanti, alla motivazione alla cura, alla frequenza degli incontri, ai disturbi di personalità. Alcune terapie possono concludersi in pochi mesi, altre, possono prolungarsi per anni.