ASMR

EFFETTO ASMR: UNA TECNICA PER FRONTEGGIARE INSONNIA E DISTURBI D’ANSIA

PSICOLOGIA E ASMR

Provate a collegarvi a Youtube e digitare “ASMR”, rimarrete stupiti dalla mole di contenuti presenti: gente che bisbiglia in un microfono, altri che fanno rumori di vario genere utilizzando carta, bottiglie, oggetti di plastica e, addirittura, chi crea veri e propri role playing in cui interpreta addetti al call center, estetiste, psicologi, medici ecc.

ASMR significa risposta sensoriale autonoma del meridiano (ASMR) ed è un termine usato per indicare un’esperienza caratterizzata da una sensazione simile al formicolio che tipicamente inizia sul cuoio capelluto e si sposta lungo la parte posteriore del collo e della colonna vertebrale superiore. L’esperienza corporea è accompagnata, come riportato dalle persone che lo utilizzano, da un senso di quiete, rilassamento muscolare, calma e pace.

L’ASMR è più comunemente innescato da specifici stimoli acustici o visivi e meno comunemente dal controllo intenzionale dell’attenzione. Inoltre, durante la visualizzazione di un video ASMR noterete sensazioni diverse, alcuni di noi tendono a preferire alcuni tipi di rumori, mentre altri ricercano questa sensazione ascoltando voci sussurrate o inudibili e saranno, invece, infastiditi da certi rumori. E’ importante sottolineare, infatti, che non tutte le persone provano questo effetto: talvolta è necessario scoprire il trigger giusto cercando tra le fonti disponibili.

L’ASMR è solitamente percepito da stimoli definiti “inneschi”. I trigger ASMR, che sono più comunemente acustici e visivi, possono essere sperimentati nelle interazioni interpersonali della vita quotidiana (per esempio parlando con qualcuno). Inoltre, l’ASMR viene spesso attivato dall’esposizione a specifici audio e video e proprio su Youtube potete trovare contenuti realizzati allo scopo specifico di far sperimentare l’effetto ASMR.

Dal 2009 sono stati caricati circa 2 milioni di video inerenti l’ASMR; alcuni youtubers registrano milioni di visualizzazioni per singolo video e, allo stato attuale, l’ASMR rappresenta un mondo in continua evoluzione e sperimentazione. Numeri così importanti non possono passare inosservati e, come psicologo, ho iniziato ad interessarmene, inizialmente come utilizzatore e, solo successivamente, ho cominciato a proporlo ai miei pazienti come integrazione alla psicoterapia per i disturbi d’ansia e del sonno.

Parliamo di trigger. Gli stimoli che possono innescare ASMR, come riportato da coloro che lo sperimentano, possono essere:

  • ascoltare una voce sussurrata;
  • ascoltare suoni a bassa intensità, ripetitivi, derivanti da qualcuno impegnato in un compito banale quale girare le pagine di un libro, mangiare ecc;
  • guardare qualcuno eseguire attentamente un compito banale come preparare il cibo;
  • masticare rumorosamente, scricchiolare, inghiottire o mordere cibi, bevande o gomme;
    ricevere attenzioni (qualcuno che si prende cura di un tuo bisogno).

UNA PERSONALE INTERPRETAZIONE DEL FENOMENO

L’effetto ASMR è una sensazione individuale e localizzata che potrebbe corrispondere al piacere provato dal bambino piccolo quando viene coccolato, rassicurato, accarezzato dalla mamma su alcune parti del corpo. È possibile che ciascuno di noi durante il periodo neonatale abbia memorizzato queste sensazioni (tattili, emotive, uditive) e che particolari trigger possano nuovamente attivare medesime sensazione di calma e piacere. Per esempio, la voce della mamma e il suo potere calmante potrebbe essere rievocato per somiglianza (frequenza, tono ecc) da una voce (whispering ecc) o da un suono (bottiglie, carta ecc) suscitando reazioni sul corpo simili a quelle che provavamo da bambini. La zona di sensibilità dove ciascuno di noi avverte la sensazione ASMR, potrebbe corrispondere al punto in cui venivamo accarezzati o sfiorati da neonati. È risaputo che le madri utilizzano certe tecniche per addormentare i bambini, raccontando favole, accarezzando, sussurrando parole oppure utilizzando particolari oggetti che emettono rumori particolari. Esiste inoltre un’estrema soggettività nella risposta ASMR, ciò fa pensare ai diversi modi in cui ciascun di noi ha sperimentato l’accudimento nell’infanzia. Per la categoria di persone che sperimenta ASMR da suoni o rumori non è difficile ricondurre tali percezioni a quelle provate dal bambino durante i suoi primi anni di vita. Per esempio, mentre mamma cercava di addormentarmi, massaggiandomi la testa, nella stessa stanza poteva esserci un rumore proveniente da qualche fonte particolare, come un sonaglietto. Attraverso un semplice meccanismo di condizionamento, il bambino arriverà ad associare il momento di tenerezza e piacere ai suoni presenti nella stanza e l’evocazione di uno solo di questi stimoli andrà ad attivare quelle specifiche sensazioni.

A questo livello d’interpretazione, del tutto personale, potremmo considerare l’effetto ASMR una risposta in grado di contrastare l’arousal derivante da stimoli interni o esterni. Se è vero che il bambino alla nascita esprime una suo temperamento di base che influisce sulla capacità di gestire la comparsa di stimoli avversi sarà il contributo del caregiver a fornire, attraverso l’accudimento, quelle risposte consolatorie, fatte di carezze e rassicurazioni che andranno a costruire ed implementare la capacità di gestione delle emozioni negative. L’effetto ASMR potrebbe costituire un “richiamo” a quelle piacevolissime sensazioni di accudimento che il nostro cervello ha memorizzato e che non ha dimenticato.

QUANDO UTILIZZARE L’ASMR

  • Ogni volta che ti senti particolarmente in ansia o stai rimuginando su qualcosa che ti preoccupa eccessivamente
  • Quando vuoi favorire l’addormentamento e il rilassamento

CHI PUÒ UTILIZZARLO

  • Tutti possono utilizzarlo: anche se non sperimenti l’effetto completamente, può comunque rilassarti. L’importante è cercare la fonte che fa per te!
  • Chiunque soffra di disturbi cronici dove la componente psicologica occupa un ruolo rilevante: acufeni, fibromialgia ecc.

ALCUNI SUGGERIMENTI UTILI PER BENEFICIARE AL MASSIMO DELL’ASMR

  • Mettiti comodo, preferibilmente disteso o seduto cercando una posizione comoda
  • Elimina tutte le fonti di distrazione
  • Indossa un paio di cuffie
  • Riduci l’illuminazione nella stanza

Dott. Matteo Manfredini

www.dottmatteomanfredini.it