Psicologo Pavullo - Psicologia in pillole

LA CAPACITÀ DI CURARE LE EMOZIONI NEGATIVE

PSICOLOGIA IN PILLOLE

La capacità di “calmarsi” e fronteggiare le nostre emozioni negative dipende in larga misura da come siamo stati accuditi.

Quando un bambino prova emozioni negative, per esempio quando ha paura o percepisce un generico malessere fisico, non riesce a dare una spiegazione a quello che gli accade perché non ha ancora maturato le capacità per discriminare i propri stati interni, ma, soprattutto, non ha ancora sviluppato il linguaggio per poter comunicare a parole ciò che sente.

Per tale motivo, la richiesta d’aiuto compare  attraverso il pianto; in questo modo, il bambino invia un messaggio  preciso che viene recepito dalla madre o più generalmente dal caregiver.

Il pianto è una richiesta di cura che evidenzia l’attivazione del sistema di attaccamento del bambino e il sistema di accudimento della madre. Questi sistemi motivazionali, sono fondamentali nel processo di crescita e di adattamento pertanto, sono comuni anche nel mondo animale. Provvedendo alla rassicurazione e all’accudimento più in generale, la madre si pone come base sicura, fornendo aiuto e protezione. In questa fase, il bambino comincia a costruire un idea di sè come persona amabile e parallelamente, apprende un modo per regolare le proprie emozioni, accettandole e attribuendo ad esse un valore sostanzialmente non minaccioso.

Diversamente, madri spaventate o disinteressate  alle emozioni negative del figlio (paura, collera ecc) avranno la tendenza a reagire con ansia o rifiuto, trascurando in questo modo i bisogni del bambino, il quale apprenderà questa specifica modalità di valutare i propri stati interni. In conclusione,le persone che hanno sperimentato questo tipo di relazione con la madre, saranno probabilmente adulti che difficilmente sapranno prendersi cura di se’ e di fronte a emozioni negative come la paura, la tristezza o la rabbia, reagiranno con spavento, senso di incapacità nel controllo, disperazione, senso di confusione e incapacità nel distinguere le emozioni (“non capirci niente”).
Quale arma utilizzano queste persone per gestire le loro emozioni non possedendo specifici strumenti interni di riconoscimento e regolazione?
Le modalità sono diverse, alcuni hanno la tendenza ad evitarle completamente per esempio, rifugiandosi caoticamente in relazioni di grande dipendenza o al contrario possono isolarsi o ancora, soffocare le emozioni negative attraverso l’uso di sostanze come alcol, droghe,farmaci.
Dott. Matteo Manfredini

Vi ricordo che potete trovarmi a Formigine e nelle altre sedi.

 

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